giovedì 19 dicembre 2019

Made in Abyss 1

Buona sera cari amici, e ben ritrovati per una nuova recensione! Oggi ho il piacere di parlarvi di Made in Abyss, un manga seinen scritto ed illustrato da Akihito Tsukushi che ha preso vita sul sito Manga Life Win nel 2012. L’opera è attualmente in corso, contando 8 volumi sia in Giappone che in Italia, dove ci viene proposto dalla J-Pop.

Circa 1900 anni fa, fu scoperta una gigantesca voragine sopra un’isola sperduta all’interno del mar meridionale di Beoluska. La voragine presenta un diametro di circa un chilometro, una profondità tuttora sconosciuta ed è dotata di uno speciale campo di forza che ostacola le osservazioni dalla superficie. I primi esploratori della voragine spedivano regolarmente dei “pallogrammi” verso la superficie, descrivendo le caratteristiche delle profondità visitate. La natura straordinaria di questo misterioso luogo richiamò a sé ben presto numerosi avventurieri, bramosi di acquisire ricchezze ed alla ricerca di una città d’orata che si dice giaccia sul fondo. Con il tempo, le basi di partenza della superficie si espansero al punto da formare una città costruita lungo il bordo del cratere denominata Orth, la città della voragine.

Gli esploratori dell’abisso vengono chiamati “cercatori” e vengono distinti in base alla loro classe d’esperienza. I “fischietti rossi” rappresentano i novizi alle prime armi, composti da orfani di esploratori deceduti o scoparsi durante le spedizioni. Essi studiano le basi d’esplorazione e sopravvivenza a scuola, per successivamente applicare la teoria in brevi spedizioni che possono arrivare alla profondità di massimo 450 metri, corrispondente al “primo strato” dell’abisso, una zona relativamente sicura. L’esplorazione dell’abisso, oltre alle minacce e pericoli costanti, presenta un’altra malagevolezza non indifferente: la maledizione dell’abisso. Essa rappresenta la manifestazione dei sintomi che si presentano durante la fase d’ascesa dell’abisso. I sintomi variano in base alla profondità dello strato da cui si fa ritorno. Risalendo dal primo strato, per esempio, i sintomi riscontrabili comprendono vertigini, nausea e vomito, mentre una risalita dal quarto strato presenta sintomi come dolori acuti per tutto il corpo ed emorragie da ogni orifizio. Potrete immaginare quale possa essere la conseguenza risalendo dal settimo strato dell’abisso.
La nostra protagonista si chiama Rika ed è una ragazzina di 12 anni che aspira a diventare un fischietto bianco, classe di ricercatori d’élite che esplora gli strati più profondi dell’abisso, proprio come sua madre Lyza. Durante una spedizione d’esercitazione al primo strato, Riko verrà attaccata da un mostro che solitamente abita strati molto più inferiori. Fortunatamente le accorrerà in soccorso un ragazzino dalle braccia meccaniche stile Iron Man, che non parrebbe subire i sintomi della maledizione dell’abisso, ma che rimane privo di sensi a seguito della sua offensiva. Al risveglio, il “robottino” non sembra ricordare nulla, e si aggrega alla combriccola di Riko integrandosi come un orfano qualsiasi. Nei giorni seguenti, la notizia del ritrovamento del fischietto bianco di Lyza la Sterminatrice si diffonde nella città, iniziando celebrazioni in onore dell’eroina caduta. Assieme al suddetto fischietto bianco, Riko erediterà anche il diario d’esplorazione della madre, nonché una lettera personale. Sarà in quel momento che assieme a Riko scopriremo molte cose. Innanzitutto, scopriremo le vere origini di Riko, come Lyza fu costretta a dare luce la figlia trovandosi al quarto strato di profondità e la sua impresa di riportare la sua prole viva in superficie (da qui il titolo Made in Abyss). Nel diario d’esplorazione della madre troverà, tra altre cose, delle inaspettate rappresentazioni e descrizioni del misterioso “robottino”, incontrato nelle profondità dell’abisso, confermandone quindi la sua immunità alla maledizione. Infine la lettera. Il suo contenuto è conciso, ma carico di significato: In fondo all’abisso attendo. Riko, determinata più che mai, decide di partire alla ricerca di sua madre, accompagnata dal “robottino” (che verrà convenzionalmente chiamato Reg), che vorrà scoprire le sue origini nelle profondità dell’abisso.

Questo manga mi è stato consigliato da una ragazza su Twitter, alla quale avevo promesso di buttarci un occhio ed essendo un uomo di parola, ho mantenuto l’impegno. Ammetto che al momento dell’acquisto, tre cose mi hanno fatto storcere il naso: il formato fuori dalla normativa dei volumi che ho nella collezione, i disegni molto tondeggianti ed apparentemente infantili, ed il prezzo lievemente elevato. Lo stile di disegno ed il fatto che si trattasse di un seinen, cozzavano nella mia testa, ma una volta addentratomi nel volume, il tutto è passato in secondo piano. Il concetto di esplorazione di profondità, che siano strati, piani o livelli, non è una particolare novità, ma il modo in cui è stato rappresentato l’abisso, trovo che rappresenti una delle ambientazioni più originale e creativa del genere. I disegni, per quanto tondeggianti e permettetemi il termine, “pucciosi”, sono davvero ricchi di dettagli e ben realizzati. Ma ciò che mi ha colpito di più è la caratterizzazione dei personaggi, in particolare del robottino Reg, del quale spesso ne leggeremo i pensieri e le riflessioni. L’introspezione di Reg al riguardo del suo essere indefinito è molto profondo ed interessante, e dona un certo spessore a questo titolo. Devo ammettere di aver chiuso il volume dicendo: wow, perché non mi aspettavo davvero mi piacesse cosi tanto. Ammiro la fantasia dell’autore nell’illustrare i vari cimeli, mostri ed ambientazioni dei vari livelli, e sono davvero curioso di cosa ci farà vedere nei prossimi volumi. Per quanto mi riguarda, Made in Abyss è decisamente un sì, e come la ragazza di Twitter l’ha consigliato a me, non posso che consigliarlo a voi a mia volta!

Made in Abyss 1 - 7.90 €

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