Ma buonasera coraggiosi avventurieri di mare, e benvenuti sulla piccola e reclusa isola di Parola Manga.
Siamo giunti all’ultima recensione del mese di ottobre, e sono particolarmente soddisfatto, perchè è il primo mese di quest’anno che riesco ad essere costante nelle pubblicazioni, ed era anche ora. D’altra parte se dovessi essere discontinuo con le recensioni di One Piece che ho deciso di affrontare dal principio, con tutti i volumi che compongo questa immensa opera di Eiichiro Oda, sarei qui ancora nel 2030 a portarmi avanti con questa serie.
Abbiamo appena iniziato la saga di Alabasta, una che diverse persone reputano una delle più belle dell’intera opera. Personalmente ritengo che abbia i suoi alti e bassi, ma contiene senz’altro dei momenti memorabili che sono rimasti indelebili nella mia memoria. Non vedo l’ora di rivivere gli eventi nelle lande deserte di Alabasta, che con il freschino che s’avvicina potrebbe anche essere piacevole da quel punto di vista. Basta chiacchiere, chiniamoci a testa bassa nel tredicesimo volume di One Piece, che avremo tanto da raccontarci.
Aggancio al volume precedente: One Piece 12
Dopo essere fuggiti a gambe levate da Rogue Town, i nostri protagonisti entreranno ufficialmente nella Rotta Maggiore attraversando Reverse Mountain. Concluso il simpatico incontro con Lovoon, l’enorme balena che bloccava l’ingresso della Rotta Maggiore, la prima destinazione sarà Whisky Mountain, dove Rufy ed la sua banda verranno accolti con plauso. Ma l’ accoglienza sarà una mera finzione, mirando di distrarre gli ospiti dai loro fini malvagi.