venerdì 6 novembre 2020

One Piece 16

Buonaseeera a tutti, e benvenuti su Parola Manga
Anche questa sera procederemo con la fantastica avventura di Rufy ed i suoi amici, proseguendo da dove ci siamo lasciati qualche giorno fa. Questo volume di One Piece ce l’ho particolarmente a cuore, poichè contiene uno dei passaggi più emozionanti che ricordo dell’opera di Eiichiro Oda
Ho davvero piacere di raccontarvi gli eventi del sedicesimo volume di One Piece questa sera, quindi vi invito cortesemente di mettervi comodi, giuro che vi ruberò soltanto cinque minuti! 
Senza perdere altro tempo, rinfreschiamoci la memoria su quanto successo nel volume scorso per cimentarci a capofitto nel magico mondo di One Piece!

Aggancio al volume precedente: One Piece 15
Appena partiti da Little Garden in rotta verso il Regno di Alabasta, Rufy e la sua ciurma saranno costretti a deviare per trovare un medico che assisti la febbricolante Nami. La ricerca li porterà presso l’isola di Drum, dove verranno accolti da Dorton e gli abitanti del villaggio. L’unico medico sarebbe una strega che vive in cima ad un’altissima montagna. Con Nami in spalla, Rufy e Sanji partiranno alla ricerca della dottoressa Kureha, districandosi tra tempeste di neve e la fauna locale. 


La valanga causata dalla furia scatenata dei Lapin travolgerà tutto e tutti, sommergendo completamente il villaggio di Big Horn ed i suoi abitanti. Rufy riuscirà in qualche modo a mettersi in salvo, ma oltre Nami dovrà trascinare anche Sanji che si ritroverà vivo ma privo di sensi. 
Blik Wapol ed i suoi seguaci raggiungeranno Rufy passando subito all’offensiva, ma il nostro impavido protagonista verrà inspiegabilmente protetto dai Lapin dai quali venne aggredito poco prima. Dopo un’interminabile arrampicata di tre ore su una parete verticale, il nostro protagonista raggiungerà finalmente la vetta della montagna dove giace il castello abbandonato, portando Nami e Sanji in salvo. La navigatrice della ciurma di Rufy otterrà primo soccorso dall’esuberante dottoressa Kureha, spiegandole che l’origine della febbre sarebbe dovuta da una puntura di Kescia, un insetto che vive negli abitat tropicali, come quello di Little Garden. Kureha sarà accompagnata dal suo assistente TonyTony Chopper, un‘alce dal naso blu che grazie al frutto del diavolo Homo Homo possiede le tipiche caratteristiche umane. Intanto Wapol non si sarà dato ancora per vinto, ed assieme ai suoi seguaci raggiungeranno il castello in cima alla montagna. 
Il volume ci farà fare un tuffo nel passato dell’isola di Drum, esattamente sei anni prima. Il dottor Hillk fu un medicastro dell’isola, famoso per non essere particolarmente bravo nel proprio mestiere. Nonostante sia mosso dal desiderio di aiutare il prossimo, il risultato non si rivelerà sempre quello atteso. Sarà comunque l’unico a prestare primo soccorso a Chopper, che si vedrà rifiutato sia dalle alci che dagli umani. Hillk battezzerà la creatura con il nome TonyTony Chopper, ed i due si affezioneranno a vicenda. Il medicastro avrà un unico grande sogno, quello di portare i fiori di ciliegio nel inospitale ambiente dell’isola, convinto delle proprietà terapeutiche dell’albero in fiore. Gli resterà tuttavia poco tempo, poichè gravemente ammalato da un virus incurabile che gli lascerà i giorni contati. Chopper sentirà dell’esistenza di un fungo molto raro di nome Amiudake e sarà disposto a mettere in repentaglio la propria vita pur di recuperare il fungo e donarlo a Hillk. L’Amiudake si rivelerà essere tuttavia letale, accorciando la breve vita di Hillk ad un’ora. Chiederà a Kureha di prendersi cura di Chopper, mentre andrà al castello di Wapol dove prima di essere giustiziato si farà saltare per aria. Dorton salverà quindi la vita di Chopper, che accorrerà in aiuto di Hillk, guadagnandosi la sfiducia del suo regnante. 

Eccoci al termine di uno dei volumi più emozionanti di One Piece fino a questo punto. 
Le origini dei membri della ciurma di Rufy sono tutti molto tristi, ma quello di Chopper mi ha particolarmente straziato. Quando vidi la puntata da bambino, mi ricordo che mi ritrovai da mia nonna, seduto sul divano in salotto. Al termine della puntata piansi a dirotto, e mi ricordo che mia nonna si preoccupò tantissimo, non capendo per quale motivo stessi piangendo cosi tanto. 
Di opere shonen ne esisteranno probabilmente di migliori di One Piece, e diverse persone mi hanno detto che non riescono a farsi piacere l’opera di Oda per via dei disegni ed i personaggi troppo bizzarri. Io credo invece che la forza di One Piece si trovi proprio in queste piccole chicche, che elevano l’opera a qualcosa di più grande di un semplice battle shonen per ragazzini. 
Non ho letto ne visto la serie completa, ma spero vivamente che il maestro Oda abbia mantenuto questi momenti toccanti anche nelle saghe successive dell’opera. Non vedo l’ora di scoprirlo. 
L’arco narrativo dell’isola di Drum non rientra tra i miei preferiti, soprattutto a causa dell’antagonista principale che tanto detesto, ma questa parte con il dottor Hillk e Chopper vale davvero la pena di leggere. 
Nel prossimo volume procederemo quindi con le vicende presso l’isola di Drum, dove il nostro protagonista sarà pronto ad affrontare Wapol ed i suoi scagnozzi per liberare gli abitanti dell’isola dalla sua fastidiosa presenza. Se avete voglia di continuare questo fantastico viaggio assieme a me, non vi resta che tornare a trovarmi tra qualche giorno qui su questo blog per il prossimo volume di One Piece. 
Grazie di cuore della vostra preziosa attenzione e prendetevi cura di voi in questo periodo particolarmente delicato. Un abbraccio virtuale a tutti ed a presto. Molto presto. 

One Piece 16 (New Edition, Star Comics) - € 4.30

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