Quest’oggi continueremo con l’incommensurabile Attacco dei Giganti di Hajime Isayama, prendendo sotto analisi il quarto volume della serie.
In Italia il volume più recente, ossia il 29, è uscito a fine gennaio, edito da Planet Manga, che ad oggi non ci rivela ancora la data d’uscita del prossimo volume, o almeno non è nota al sottoscritto.
A livello di recensioni mi trovo anni luce dal mettermi in pari con la serie, e temo che essa si concluderà prima che arrivi a raggiungerla. Ma poco importa, oggi ci avvicineremo di un volume, e poco alla volta arriveremo alla fine!
Avendo terminato di perder tempo in ciance ed aver scacciato i lettori più frettolosi, buttiamoci tra le pagine de L’Attacco dei Giganti 4.
Aggancio al volume precedente: L’Attacco dei Giganti 3
Dopo aver assistito alla devastante forza di Eren nella sua forma gigantesca, l’esercito è determinato ad eliminare la minaccia dalla radice. Saranno le doti diplomatiche di Armin a convincere il comandante Pixis ad utilizzare Eren come arma contro i giganti. In teoria il piano è interessante e funziona, peccato che la messa in pratica si rivelerà essere più complessa del previsto.
Dopo l’inizio catastrofico della missione di riconquista, Armin sarà in grado di contattare il subconscio di Eren all’interno del gigante, cercando di farlo ragionare. L’intervento di Armin sarà determinate, poiché il gigante Eren riprenderà a seguire le indicazioni della missione, trasportando l’enorme masso verso la breccia, mentre le scorte rimanenti fungeranno da diversivo. Spinto da pensieri inconsci sulla libertà, Eren chiuderà con successo la breccia nel muro, portandosi a casa la prima vittoria della razza umana. Grazie all’arrivo dei soldati dell’armata ricognitiva e quelli del corpo di guarnigione, il Wall Rose verrà nuovamente reso inaccessibile ai giganti. In prima linea nella ripulitura della zona troveremo il caporale maggiore Rivaille, quello del capitolo speciale del volume precedente.
Conclusa la riconquista del Wall Rose, il volume ci catapulterà a due anni prima dalle faccende correnti, dove verrà mostrato come Eren ed i suoi compagni si siano uniti all’esercito. Sarà un breve flashback che ci permetterà di assistere ai momenti di allenamento all’attrezzatura per il movimento tridimensionale e la formazione dei aspiranti cadetti in generale, nonché le dinamiche scoppiettanti tra le reclute, che si dividono tra chi ha visto l’orrore dei giganti, e chi rimane un sentito dire. C’è chi ambisce ad entrare nell’armata ricognitiva per sterminare i giganti, chi invece preferisce adagiarsi nel corpo di gendarmeria. Le reclute più promettenti sembrano puntare il corpo di gendarmeria, e questa tendenza irrita parecchio il nostro protagonista, assolutamente determinato a cancellare i giganti dalla faccia della terra. Eren avrà tuttavia palesi difficoltà nello stare in equilibrio con l’attrezzatura per il movimento tridimensionale, un requisito base per progredire nella formazione come soldato. Tale impedenza potrebbe destinarlo a lavorare nei campi, una profonda umiliazione che Eren non accetta in nessun modo. Grazie ai suggerimenti di Reiner, il nostro protagonista riuscirà a superare la prova, rimanendo in equilibrio su un’attrezzatura difettosa.
Il flashback offrirà diversi momenti per approfondire personaggi secondari che abbiamo visto soltanto di sfuggita durante il corso d’eventi frenetico che ci ha travolto finora. Tra di loro troveremo Sasha, la ragazza goffa con un appetito inestinguibile; Berthold e Jean l’attaccabrighe; Connie e Reiner dai nervi saldi, nonché la piccola ma cazzutissima Annie.
Torneremo quindi nel presente, esattamente due giorni dopo la chiusura della breccia. I giganti rimasti intrappolati all’interno del Wall Rose sono stati sterminati, alcuni addirittura catturati, e nel mentre si recuperano i cadaveri disseminati per la strada del quartiere, in modo da prevenire l’insorgere di un’epidemia. Eren si sveglierà dopo tre giorni di coma in una prigione sotterranea sotto custodia della gendarmeria, al cospetto del comandante Elvin ed il caporale maggiore Rivaille. Essi esprimeranno il bisogno di raggiungere il distretto di Shiganashina per recuperare i segreti nella cantina della casa di Eren, che si trova all’interno del Wall Maria. Per riuscirci ci sarà bisogno della forma gigante di Eren, e così verrà arruolato ufficialmente nell’armata ricognitiva.
Un sunto relativamente breve, ma in fondo non c’era molto di più da raccontare. Conclusa con successo la missione di riconquista iniziata nel peggiore dei modi nel volume precedente, la trama trova un momentaneo equilibrio, facendoci gustare la vittoria appena ottenuta mentre si pianificano le prossime mosse da mettere in atto. Nonostante non manchi l’atmosfera cupa e disperata che caratterizza l’opera, siamo difronte ad un volume che ci lascia delle belle emozioni; lo chiudiamo e lo mettiamo via pensando che c’è speranza e che tutto va bene. Per ora.
Ho apprezzato questa piccola pausa che ha permesso di dare spazio a personaggi apparsi soltanto sporadicamente, approfondire le dinamiche ed i legami tra di loro e permetterci di viverli con uno sguardo diverso nei volumi futuri. Per quanto mi riguarda, Sasha mi ha suscitato la maggiore tenerezza, mentre Jean potrebbe morire nel prossimo volume.
Poco altro rimane da dire su questo volume, che considero essere un ponte tra quello precedente e quello successivo. C’è tuttavia ancora molto da scoprire sull’Attacco dei Giganti, e fremo dalla voglia di snocciolarlo volume per volume assieme a voi.
In una piccola parentesi che non c’entra nulla con il volume che abbiamo analizzato, vorrei ricordarvi che il piccolo concorso che ho proposto nell’ultima recensione pubblicata su Parola Manga è ancora valida. Buttate un occhio su questa recensione per guadagnarvi un volume a caso con il minimo impegno. Grazie della vostra inestimabile attenzione, ed alla prossima. 💛
Seguimi suuu...
L’Attacco dei Giganti 4 (4. Ristampa, Planet Manga) - € 4.90
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