domenica 8 marzo 2020

Made in Abyss 2

Buona domenica cari amici appassionati di manga, e benvenuti sul blog. Quest’oggi ho voglia di proseguire un’opera che mi ha particolarmente stupito con il primo volume, ma che non ho avuto tempo di continuare a leggere. Stiamo parlando di Made in Abyss di Akihito Tsukushi, un seinen che mi è stato consigliato da una ragazza sui social, e benché non l’abbia mai più sentita, sono comunque lieto abbia dato retta al suo suggerimento. Siamo giunti all’ottavo volume in Italia, pareggiando gli otto volumi disponibili in Giappone, quindi non ho proprio idea quando possa uscire il prossimo. Questo mi darà sicuramente tempo per portarmi in pari con la lettura e magari buttare un’occhio al tanto acclamato anime. Vi invito a leggere la recensione di qualche mese fa, per capire un po’ meglio di cosa tratta l’opera; mentre per i più pigri, partiamo con un breve recap del primo volume! Fischietti in mano, e via!

Aggancio al volume precedente: Made in Abyss 1
Dopo aver rinvenuto un biglietto personale della propria madre, la piccola Riko deciderà di avventurarsi verso il fondo dell’abisso, determinata a ritrovarla! Ad accompagnarla sarà un misterioso robottino di nome Reg, che nonostante provenga dalle profondità dell’abisso, non ricorda nulla delle sue origini a causa di un’amnesia totale.

Inizia quindi la vera discesa verso l’abisso di Riko e Reg, e mentre si troveranno ai margini del secondo strato, verranno raggiunti da un fischietto nero di nome Habolg. A differenza di quanto temeranno i nostri giovani avventurieri (ovvero di essere riportati con la forza in superficie), l’esploratore panciuto offrirà la sua compagnia fino alla base d’osservazione Seeker Camp. Riko si sentirà tuttavia costretta a rifiutare, poiché sente di dover raggiungere la meta in totale autonomia. Habolg accetterà la scelta della ragazzina, mettendola comunque in guardia sulla custode della base d’osservazione, un fischietto bianco di nome Ozen.
Percorrendo l’interno del secondo strato, Riko e Reg s’immergeranno nella foresta delle tentazioni, quando la nostra protagonista verrà improvvisamente afferrata da un cantamorti, un uccello rapace gigantesco in grado di emulare la voce umana come un pappagallo. Reg utilizzerà il suo raggio energetico distruttivo per salvarla, quello usato nel volume precedente in una situazione simile.
I nostri protagonisti attraverseranno quindi la foresta capovolta, una area bizzarra al fondo del secondo strato dove le cascate scorrono all’insù. Dovete veramente acquistare il volume per ammirare questi paesaggi spettacolari, poiché le mie banali descrizioni non potranno né rendere l’idea e tanto meno rendere giustizia alle bellezze che potrete vedere.
Ad ogni modo, Riko e Reg raggiungeranno presto il Seeker Camp, dove verranno accolti da Ozen l’Inamovibile, un donnone di oltre due metri che nei pressi dei nostri minuscoli protagonisti apparirà ancora più alta. Il fischietto bianco non susciterà grande simpatia, ma scopriremo esservi un importante legame tra lei e Riko, poiché fu proprio Ozen a riportarla in superficie all’interno della culla antimaledizione. La gigantessa aggiungerà tuttavia alcuni dettagli agghiaccianti sui quali la nostra protagonista non era ancora al corrente: essa spiegherà come Riko sia in realtà nata priva di vita, ma abbia cominciato ad animarsi una volta posta all’interno della suddetta culla. A dimostrazione di ciò, Ozen avrebbe ripetuto l’esperimento con un pezzo di carne qualsiasi, ottenendo risultati sconcertanti. Ozen cercherà inoltre di dissuadere Riko a proseguire la ricerca della madre, poiché avendo rinvenuto lei stessa il fischietto e la lettera sulla sua tomba eretta al quarto strato, può dichiarare con certezza che sia già morta.
Il fischietto non riuscirà a trattenere l’odio nei confronti della ragazzina e diventerà presto ostile, costringendo Reg ad entrare in azione. Lo scontro si risolverà tuttavia in poco tempo, poiché la custode della base d’osservazione rivelerà le sue vere intenzioni. In realtà tutto ciò risulterebbe essere stato architettato da Ozen stessa per testare le capacità della figlia di Lyza, che nel capitolo conclusivo vedremo avere un profondo ed importante legame con la gigantessa.
Ozen incoraggerà quindi Riko a raggiungere la propria madre in fondo all’abisso, ammettendo che per quanto ciò che abbia detto sia stato tutto vero, la parte che riguarda la tomba di Lyza sarebbe stata invece una menzogna. Ma attenzione, poiché i pericoli che attenderanno i nostri protagonisti dal secondo strato in poi saranno di gran lunga più terribili di quelli affrontati finora.

Ebbene sì, questo volume conferma quanto percepito leggendo quello precedente. Le pagine dell’opera trasmettono una magia che tengono incollato il lettore fino al termine del volume. La trama, rimanendo pur sempre molto semplice, funziona davvero bene. Bisogna arrivare in fondo all’abisso, la missione è semplice, eppure il viaggio che porta fino alle profondità di esso sembrerebbe essere costellato da luoghi incantevoli e popolato da creature terrificanti ed affascinanti allo stesso tempo. Le tavole che ritraggono i panorami maestosi che si estendono di fronte agli occhi dei nostri protagonisti sono realizzati con cura, presentando una ricchezza di dettagli da inebriare la mente. E poi ci sono i personaggi principali, piccoli e teneri, che si trovano in forte contrasto con la realtà immensa che li circonda. Per me è stato impossibile non provare forte emozioni immaginando di ritrovarmi ad ammirare tali luoghi, stupendi e maestosi.
Non vedo davvero l’ora di proseguire questo viaggio verso il centro dell’abisso, curioso di vedere le meraviglie che ci aspetteranno nei prossimi volumi. Non avrò particolare fretta di continuare l’opera, visto la grande mole di serie che sto leggendo, ed il poco tempo a mia disposizione. Sono comunque certo di far passare meno tempo dall’ultimo appuntamento con questo piccolo capolavoro.
Un abbraccio a tutti voi, e grazie.
Seguimi suuu...

Made in Abyss 2 (J-Pop) - € 7.90

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