domenica 31 maggio 2020

Tokyo Ghoul 8

Egregi appassionati di fumetti giapponesi, ho il piacere di darvi il benvenuto su Parola Manga.
Si torna sulle pagine di Tokyo Ghoul di Sui Ishida, un’opera sulla quale ho letto le peggior cose sul web, che paradossalmente però non mi dispiace affatto. La prima metà della serie la considero essere sopra la media, e ci sono poche cose su cui ho qualcosa da obiettare. Ora ci accingiamo ad affrontare la seconda metà, e chissà se sarà proprio in questo arco narrativo che le cose cominceranno a precipitare. Non mi saprei spiegare altrimenti perché vi sia tanto odio nei confronti di questo manga, quando c’è oggettivamente di peggio.
Se siete pronti anche voi, vi invito a seguirmi alla scoperta di questo ottavo volume di Tokyo Ghoul. Lettse go.

Aggancio al volume precedente: Tokyo Ghoul 7
Mentre la Squadra d’Intervento Speciale irrompe nel covo dell’organizzazione criminale conosciuta come Albero di Aogiri, il nostro protagonista verrà torturato nei peggior modi da Yamori. Questa esperienza cambierà profondamente Kaneki, che coglierà un momento favorevole per assaltare il suo aggressore e sfoggiare un’inaspettata superiorità di forza. Yamori verrà finito da Suzuya in un secondo momento, parte della squadra d’intervento in avanzamento. Procedendo verso le ultime palazzine del covo, le forze d’assalto condotte da Amon e Shinohara s’imbatteranno nel “Gufo con il Sekigan”.


Il volume inizia raccontando l’ultima apparizione del Gufo con il Sekigan, dove vedremo brevemente dei giovani Mado e Shinohara. Sarà Kishou Arima a ferire mortalmente il Gufo, costringendolo a nascondersi per ben dieci anni. Shinohara deciderà di affrontarlo nel presente assieme a Kuroiwa, che nell’incontro di una decade fa non potè presenziare. L’investigatore speciale inviterà Amon di mettersi in disparte e dedicare la sua attenzione sulla palazzina rimanente.
Assisteremo quindi alla riconciliazione famigliare tra Touka ed Ayato, che rimuginando sul loro passato inizieranno a darsela di santa ragione. Durante lo scontro passeranno dei flashback sulla loro infanzia: dall’improvvisa scomparsa del padre per mano dei colombi all’accoglienza di Yoshimura presso l’Anteiku. Ayato mostrerà nel corso degli anni un temperamento sempre più aggressivo, differenziandosi dalla sorella più tollerante e pacifista.
La strada della violenza che Ayato deciderà di percorrere lo renderanno un abile combattente e non riscontrerà molte difficoltà nell’avere la meglio su Touka, che verrà salvata dall’intervento tempestivo di Kaneki. Il nostro protagonista affiderà Touka a Nishio, prima di rivolgere la sua attenzione verso Ayato. Per vendicare la sua amica, spezzerà metà delle ossa del fratello malvagio, nominando ognuno di essi in una breve quanto macabra lezione di anatomia. Sopraggiungerà Noro a fronteggiare il nostro protagonista, ma arriveranno anche Yomo, Uta e Tsukiyama a dar manforte e sostituire Kaneki nello scontro imminente. Noro si limiterà a raccogliere quanto rimane di Ayato per poi battere in ritirata.
Intanto Amon se la vedrà con i fratelli Bin, che sterminerà in pochi istanti grazie al quinque ereditato da Mado dopo la sua morte. Nonostante gli sforzi di Shinohara e Kuroiwa, il Gufo apparirà troppo forte, ma per un motivo o per l’altro, lo costringeranno alla ritirata.
Il comandante della squadra d’intervento Marude otterrà una chiamata da Arima, colui che sconfisse il Gufo dieci anni prima. La telefonata non sarà per congratularlo del successo ottenuto, ma per avvertirlo dell’attacco della presunta squadra principale di Aogiri sul centro di detenzione della circoscrizione ventritrè, dove troveremo Tatara in cima al edificio. Che l’intera messa in scena nel covo sia stato un diversivo per assaltare tale centro?
Intanto il team Anteiku intederà tornare al locale, ma il nostro protagonista vorrà prima risolvere alcune questioni che non verranno meglio specificati. Alcuni compagni come Banjo ed addirittura Tsukiyama si offriranno di affiancarlo, mentre altri come Touka e Nishio torneranno all’Anteiku con il signor Yoshimura.

Un’altro volume di Tokyo Ghoul che non smentisce quanto penso su quest’opera. Ormai non manca tanto alla fine dell’opera, e nonostante abbia sentito molti commenti negativi su questo manga, personalmente lo sto trovando essere più che discreto. E’ anche vero che i primi otto volumi di Fullmetal Alchemist mi hanno prettamente annoiato, quindi che cavolo ne posso capire io.
La mia sete di vedere personaggi progressivamente sempre più potenti è stata ampiamente soddisfatta, culminando con il Gufo con il Sekigan introdotto in questo volume. A giudicare dal numero di volumi mancanti alla fine della serie, penso che i ghoul abbiano a questo punto giocato tutte le loro carte, e che sia proprio il Gufo l’antagonista finale da sconfiggere. Lo stesso invece non si può dire degli investigatori, che ci mostra soltanto di sfuggita l’asso nella loro manica su cui si è parlato molto poco, ovvero Arima. Suppongo che nel prossimo volume verrà schierato anche il massimo esponente degli investigatori, dando via all’arco narrativo che porterà alla conclusione dell’opera.
Gli scontri sono stati dinamici e frenetici, a certi tratti forse un po’ troppo, non riuscendo bene a capire cosa stesse succedendo. Ho comunque voluto vedere uno scontro con un ghoul potente, ed in questo volume l’ho decisamente ricevuto. Sono inoltre curioso di vedere il massimo potenziale di Kaneki, che dopo la sua trasformazione mette al tappeto Ayato come nulla fosse. Fino a che punto si estenderà il potere di Super Saiyan Kaneki?
Seguimi suuu...

Tokyo Ghoul 8 (J-Pop) - € 5.90


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