Ma buona sera carissimi amici appassionati di fumetti giapponeggianti e benvenuti anche oggi su Parola Manga.
Anche questa sera proseguiremo con l’avventura fantasticherrima di Rufy ed i suoi compagni di viaggio alla ricerca del unico e solo One Piece! Siamo infatti giunti al ventesimo volume, un traguardo quasi impensabile per il mio piccolo ed umile blog.
Chi mi segue con una certa abitudine sa che sono soltanto io a scrivere queste discutibili recensioni, ed a causa del mio lavoro e della vita in generale non sempre posso garantire una presenza costante. Sono quindi terribilmente entusiasta che in relativamente poco tempo sia riuscito “già” ad arrivare fin qua, poiché non è purtroppo per nulla scontato. Sono determinato a voler portarmi in pari con la maxi opera di Oda prima che il maestro disegni l’ultima vignetta, e per riuscirci bisogna pedalare, perché i numeri sono tanti ed il tempo sempre poco. Non voglio avere fretta e rovinarmi l’esperienza di lettura, ma non voglio neanche perdermi via e dilungare l’esperienza oltre il dovuto.
Giuro che ho finito di blaterare di cose a cui non importano a nessuno e sono pronto per tuffarmi in questo ventesimo volume di One Piece ed affrontare qualcosa di un po’ più interessante e serio. Se siete arrivati fin qui senza chiudere la pagina o buttarvi la finestra, perché non arrivare fino in fondo? Potrebbe essere divertente, forse. Proviamo?
Aggancio al volume precedente: One Piece 19
Mentre Karl illuminerà il regnate di Alabasta sui diabolici piani di Crocodile, Rufy giungerà assieme alla sua ciurma e la principessa Bibi a Rainbase, dove l’uomo a capo della Baroque Works li attenderà con una bella trappola. Sir Crocodile darà quindi il via all’operazione Utopia, mettendo in moto una imminente guerra civile. I nostri protagonisti riusciranno a liberarsi dalla gabbia, dirigendosi verso la capitale per tentare di evitare l’inevitabile, ma dovranno fare a meno di Rufy, che rimarrà a Rainbase per affrontare Crocodile.
Smoker abbandonerà Alabasta lasciando il comando al sergente Tashigi che ordinerà ai suoi uomin di recarsi verso Alubarna, mentre l’esercito di rivoltosi avanza e l’esercito reale aspetta. Intanto il re Cobra sarà tenuto in ostaggio da Mr. Four e Miss Merry Christmas, ed il resto degli agenti rimanenti.
Igaram si paleserà alla città portuale distrutta di Nanohana, scampato quindi all’esplosione del veliero (vedi One Piece 13) per mano di Miss All Sunday.
I nostri amici verranno aiutati dalla fauna di Alabasta a velocizzare il viaggio verso la capitale, con l’aiuto decisivo fornito da Karl e la sua Squadra Speciale di Anatre Combattenti. Giunti alle porte di Alubarna, i nostri protagonisti si divideranno in piccoli gruppi in modo da confondere gli agenti della Baroque Works e permettendo a Bibi di allontanarsi in sicurezza.
Chopper e Sanji affronteranno la coppia Mr Four e Miss Merry Christmas. Zoro e Nami se la vedranno invece con Mr. One e Miss Double Finger, mentre Usop potrà contare solo dell’aiuto del cammello Ciglione per affrontare Mr. Two von Clay.
La principessa Bibi raggiungerà finalmente l’armata ribelle ponendosi di fronte all’esercito in carica. Lo sforzo sarà risultato essere tuttavia vano, poiché la povera principessa non riuscirà a farsi notare e verrà travolta dall’armata ribelle, salvata per miracolo da Karl che ne subirà l’impatto al posto suo. Non ci sarà molto tempo da riprendersi, poiché Mr. Two sarà già alle loro spalle, costringendo Bibi e Karl a fuggire verso l’interno della capitale. Fortunatamente arriverà Sanji a contrapporsi tra i due, affrontando l’agente gaio. Usop andrà quindi a dare manforte a Chopper alle prese contro Miss Merry Christmas che si trasforma in una talpa grazie al frutto del diavolo Mole Mole, mentre Mr. Four si rivelerà un abile battitore, scagliando palle di baseball esplosive fornite di meccanismo a tempo. I due compagni di ciurma se la vedranno male contro l’infallibile cooperazione dei due agenti della Baroque Works, ma l’intelletto dei due pirati sarà la chiave per sconfiggere la talpa ed il battitore.
Rufy verrà salvato in extremis da Miss All Sunday, che possiamo cominciare a chiamare ufficialmente Nico Robin, che affiderà il nostro protagonista a Pell.
Ed anche per questa sera eccoci alla fine di un’altro iconico volume di One Piece che fa parte dei miei ricordi d’infanzia. In questo volume si scatena la guerra che si è cercato di evitare per quasi otto volumi, nonostante l’impegno e gli sforzi di tutti. Eppure Bibi non poteva di certo aspettarsi di piantarsi lì davanti ad un esercito immenso che conta apparentemente milioni di soldati, che avanzano come bufali inferociti e sperare che si fermino e ti diano ascolto. Ovviamente la cosa non ha funzionato, complicando la situazione ad Alubarna.
Il personaggio decisivo in questo passaggio di trama è sicuramente Karl, che assieme alla sua squadra di anatre permette ai nostri protagonisti di raggiungere la capitale in tempo, cosa altresì infattibile. Aldilà del tentativo diplomatico fallito da parte di Bibi, le salverà la vita da morte certa, rivelandosi decisivo anche in questa situazione. Non a caso gli è stato dedicato uno spazio di tutto rispetto sulla copertina, e trovo che sia ampiamente meritato. Bravo Karl.
Il soccorso prestato da Nico Robin al nostro protagonista cappello di paglia non è sicuramente di secondaria importanza. Se non avesse salvato Rufy in quel momento, la serie si sarebbe conclusa qui. Ma a parte questo, l’azione da buon samaritano della vice di Crocodile farà intuire che forse tanto malvagia questa fanciulla non è.
Nel prossimo volume ci sarà il tanto atteso showdown decisivo tra la ciurma di Rufy e gli agenti della Baroque Works, assistendo ad una serie di scontri davvero avvincenti, o almeno questo è quanto ricordo. Se avete voglia di scoprire o rivivere quanto succederà nel prossimo volume assieme al sottoscritto, non vi resta altro che tornarmi a visitare tra due giorni. Io sarà qui ad aspettarvi con la prossima recensione di One Piece, pronto a commentare tutti i combattimenti che ci attenderanno. Non vedo l’ora. Ora me la vado a leggere.
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