mercoledì 1 gennaio 2020

My Hero Academia 3

Salve a tutti cari amici, e bentrovati alla prima recensione del 2020! Come magari saprete, a partire da oggi inizierà la programmazione ufficiale del blog ed ogni mercoledì, a settimane alterne, continueremo con My Hero Academia, fino a portarci in pari con i volumi attuali. Prima di continuare, vi invito a leggervi le recensioni del Volume 1 e Volume 2, se non ne avete avuto ancora l’occasione.

Aggancio al volume precedente:
In attesa dell’arrivo dei soccorsi, i giovani studenti della 1-A saranno costretti a fronteggiare decine di Villains apparsi improvvisamente nell’area di allenamento. Il gruppo di Villains è capitanato da Tomura Shigaraki, che affiancato da Kurogiri e Nomu intendono eliminare il simbolo della pace, Allmight.

Con il professor Aizawa e Numero 13 in serie difficoltà, il trio di super cattivi si dimostra essere pericolosamente superiore. Sarà l’arrivo inaspettato di Allmight a cambiare le sorti del combattimento in favore degli Heroes.
Tomura rivelerà di essere al corrente dello stato d’indebolimento di Allmight ed è entusiasta di disporre in campo Nomu, una creatura creata e modellata proprio con lo scopo di resistere e sconfiggere il più potente degli Heroes. Allmight dimostrerà le ragioni per il quale viene considerato il più forte, mettendo fuori combattimento il potente Nomu in un confronto apparentemente senza speranza. Lo sforzo considerevole porterà tuttavia Allmight allo stremo, ad un passo dall’essere sconfitto. Sarà soltanto grazie alla cooperazione dei giovani studenti che gli Heroes riusciranno a guadagnare sufficiente tempo, fino all’arrivo di Iida con gli attesi rinforzi.
Tomura, consapevole della situazione di svantaggio che si è creata, batte in ritirata grazie all’quirk di Kurogiri che gli permette di creare portali per teletrasportarsi ovunque. Vedremo brevemente Tomura fare rapporto ai suoi superiori, le cui identità rimangono tuttavia ignote, ma capiremo che la minaccia è tutt’altro che conclusa.
La vita al campus riprende a trascorrere normalmente, mentre lo spavento provocato dall’attacco dei Villains viene ben presto sostituito dall’eccitazione per l’imminente Festival dello Sport dello Yuei, l’evento più importante del Giappone, che nel corso degli anni ha addirittura sostituito le olimpiadi in ordine d’importanza. Il festival offre un’ottima occasione per dar visibilità ai giovani aspiranti Heroes, ed aumentare le loro probabilità di farsi notare da qualche importante agenzia per super eroi. Allmight ripone grandi aspettative in Midoriya, considerandolo il suo successore. Il nostro protagonista dovrà dunque mettercela tutta per dimostrare il suo valore difronte agli occhi del suo mentore e quelli di tutto il mondo.

La serie continua a sorprendermi positivamente, con i suoi ritmi narrativi dinamici ed incalzanti. Terminata provvisoriamente la minaccia dei Villain, ecco che si passa immediatamente all’inizio del festival, senza perdere tempo inutile nel mezzo. Malgrado la rapidità con cui si svolge la trama, troviamo comunque diversi momenti dedicati a caratterizzare maggiormente alcuni personaggi. Scopriremo l’instabilità mentale di Tomura, che viene definito come un “adulto bambino”, incapace di sfuggire al delirio di onnipotenza infantile. Approfondiremo il personaggio di Uraraka, imparando che il motivo per il quale vuole diventare una Hero è quello di poter sostentare economicamente i propri genitori, lasciando intuire una situazione familiare complicata. E’ interessante scoprire qualche dettaglio aggiuntivo sui vari personaggi, e trovo che l’autore riesca a farlo bene senza rallentare il ritmo della storia.
Un ‘problema’ che comincio però a vedere nel corso dei volumi, se problema possiamo definirlo, è l’altissimo numero di personaggi che continuano ad apparire e come dare a tutte queste personalità lo spazio necessario per emergere nel corso dell’opera. Gli studenti della 1-A sono già numerosissimi, se aggiungiamo anche gli studenti delle altre classi, delle altre sezioni, i professori ed i villain, il cast del Trono di Spade sembra essere composto da quattro gatti in confronto. Adoro un ricco ventaglio di personaggi differenti all’interno di una storia, ma comincio a chiedermi se non saranno troppi, considerando che siamo appena al terzo volume. My Hero Academia convince, e sono certo che continuerà a migliorare sempre di più.

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