Buona sera carissimi appassionati di fumetti giapponeggianti e benvenuti su Parola Manga!
Questa sera avrò il piacere di parlarvi di qualcosa di leggermente diverso dal solito, un’avventura che mi sta particolarmente a cuore. La ritengo una lettura diversa da quanto sono abituato, poiché è la prima volta che mi appresto a leggere un’opera che rappresenta il riadattamento di un’avventura videoludica.
Stiamo parlando di The Legend of Zelda: Ocarina of Time, opera realizzata dal duo Akira Himekawa (Honda S. e Nagano A.) e pubblicata da Shogakukan sulla rivista Tentomushi Comics Special. L’anno di pubblicazione è poco chiaro, poiché trovo chi dice che sia uscito nel 1999, chi nel 2000. La pagina di Wikipedia in italiano dice addirittura 1997, ma questo è impossibile, dal momento in cui l’omonimo videogioco da cui è tratto venne pubblicato dalla Nintendo nel 1998. Il manga approderà dalle nostre latitudini qualche annetto dopo, ovvero nel 2010, pubblicato dalla J-POP sia nella edizione originale che nella Perfect Edition, un volume unico che comprende entrambi i volumi della serie inclusi i capitoli bonus.
Ocarina of Time per il Nintendo 64 è stato un titolo che ha profondamente segnato la mia infanzia, rappresentando la prima vera grande avventura vissuta su uno schermo. Ero un bambino che con il NES ed lo SNES era già molto afferrato nel mondo dei videogames, ma quando mia mamma mi comprò il Nintendo 64 con questo specifico gioco, la mia vita cambiò per sempre. Con l’avvento delle console a 64-bit iniziò un era videoludica senza precedenti, cominciando a sfornare videogiochi con grafica 3D che garantivano delle esperienze d’immersione che le console precedenti potevano soltanto sognarsi. A questo titolo sono veramente affezionato ed occuperà sempre un posticino speciale nel mio cuore, ma pur essendo sicuramente di parte, sono certo che chiunque avesse giocato a quest’opera d’arte in quei tempi da bambino, non poteva che rimanerne inevitabilmente estasiato. Ricordo con affetto come io ed il mio migliore amico affiancavamo due televisori collegate alle nostre console personali per giocare a Ocarina of Time assieme, talmente eravamo impazziti per questo gioco.
L’opera che tratteremo oggi è uno di quei manga che sarà sicuramente apprezzato maggiormente se si è dei fan del franchise in questione e che in caso contrario, appare semplicemente come una storiella autoconclusiva qualsiasi. Che siate dei fan sfegatati del mondo di Zelda o che non abbiate mai giocato ad un titolo in vita vostra, vi invito a mettervi comodi ed accompagnarmi in questo piccolo viaggio che forse potrà dirvi poco e niente, ma che per il sottoscritto rappresenta una delle storie che da bambino mi ha rapito più di qualsiasi altra. Siete pronti per addentrarvi nel magico regno di Hyrule? Io non vedo l’ora.